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Le erbe aromatiche hanno da sempre affascinato, per i loro fiori colorati, per i loro profumi che inebriano ogni zona in cui sono poste, per la loro capacità di aromatizzare e conservare i cibi in maniera naturale e salutare e per le loro proprietà terapeutiche, riconosciute dalla scienza.

L'uso delle erbe aromatiche per scopi terapeutici è noto sin dall'antichità
L’uso delle erbe aromatiche per scopi terapeutici è noto sin dall’antichità

In passato, molti popoli usavano bruciare queste erbe in onore delle loro divinità, o per propiziare un buon raccolto o per celebrare il nascituro; e mentre queste ardevano ci si rese conto dei benefici che apportavano e di quanto fossero rilassanti alcune o lenitive altre.
Così si cominciò a coltivarle anche per uso terapeutico: ancora oggi le nostre città custodiscono antichi chiostri e giardini medioevali dove venivano coltivate, da speziali e da monaci, erbe aromatiche che venivano curate e custodite gelosamente e che rendevano questi angoli unici e splendidi. Era una vera propria arte che dopo un declino, è stata ripresa con più vigore di prima.
Splendidi come tavolozze d’artista sono ad esempio i giardini aromatici inglesi o provenzali o della stessa campagna italiana: cespugli rigogliosi di salvia grigia, puntellati dal viola della lavanda e dall’azzurro della borragine; macchie di verde basilico tra cespugli di sempreverde timo; rosmarino e alloro potati a siepe e alberelli.

La caratteristica delle piantine aromatiche è la loro essenza, le loro inebrianti fragranze che nella maggior parte dei casi non sono legate ai loro fiori, ma alle loro foglie: i fiori possono appassire ma il loro profumo persisterà. Basterà toccare o strofinare le foglioline o esserne circondati in una calda giornata di sole per essere invasi dalla piacevolezza dei loro odori, derivanti proprio dai preziosissimi oli essenziali.

A parte alcune come la menta, che ama l’umidità e l’ombra, le erbe aromatiche sono piante mediterranee prevalentemente “eliofile”, cioè amano il sole e l’aria aperta, e un terreno ben drenato, lontano da quelle piante infestanti che soffocano le loro radici e le tolgono nutrimento.
Sono piante che naturalmente soffrono l’inverno, quindi è bene pulire e pacciamare con del pagliericcio il terreno, per preservarle dal freddo, qualora non sia possibile metterle al riparo.

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Oltre ad essere apprezzata per le sue proprietà terapeutiche, la lavanda è molto utilizzata anche nel settore della cosmesi
Oltre ad essere apprezzata per le sue proprietà terapeutiche, la lavanda è molto utilizzata anche nel settore della cosmesi

Ci sono piante aromatiche come la camomilla, la lavanda e la calendula le cui proprietà sono nei fiori, da raccogliere proprio al principio della infiorescenza. Negli altri casi è bene tagliare le inflorescenze, perché l’auto-inseminazione potrebbero essere rischiose per la pianta. Le parti usufruibili e da estrarre sono gli steli (nel finocchio o nell’angelica ad esempio) prima della fioritura; i semi (il coriandolo o il cumino o il ginepro) prima che la piantina in piena maturità si secchi; i bulbi dopo l’inflorescenza (ad esempio la cipolla e l’aglio); le radici; le foglie prima dell’inflorescenza (la menta, il pungente rosmarino, la delicata salvia e il basilico).

Molte tra le più usate erbette donano non solo gusto ma anche benefici per la salute. Sono notissime da secoli le proprietà antibiotiche, antiossidanti e antitumorali dell’aglio. Il basilico è perfetto per rinsaldare le ossa il buon funzionamento del sistema immunitario. L’alloro contrasta la sinusite e grazie ai tannini contrasta il diabete. La maggiorana allevia gli stati ansiosi, l’ansia e l’irritabilità. La salvia aiuta la memoria e le funzioni cerebrali in malattie come l’Alzheimer.