Al momento stai visualizzando I componenti giusti per un impianto di irrigazione per il tuo giardino

Il progetto

Innanzitutto per ottenere buoni risultati sarà preziosa la consulenza di un progettista del verde o, se preferite fare da soli, seguite pure il vostro buon gusto, ma chiedete consiglio al vostro vivaista o fioraio di fiducia.

La progettazione del giardino è elemento essenziale per progettare il relativo impianto di irrigazione, con le relative utenze (prato, aiuole, fioriere, vasi, etc.) e con i relativi dispositivi di alimentazione e manovra (pompe, filtri, serbatoi di accumulo, tubazioni, valvole di sezionamento, centraline programmabili, etc.) oltre che, ovviamente, dei dispositivi di erogazione (irrigatori).

Per risparmiare qualcosa sulle spese dei materiali, si può optare per l’acquisto online. GogoVerde.it è un e-commerce che permette di acquistare tutto il materiale per l’irrigazione a prezzi convenienti.

La scelta dei materiali

Nell’acquisto dei materiali occorrenti è consigliabile consultarsi con un valido e fidato rivenditore il quale, visionando il progetto e, possibilmente, il luogo in cui l’impianto dovrà essere realizzato, potrà formulare una sua proposta corredata da un elenco dei vari materiali e, di questi, le tipologie, le quantità e i prezzi.

Esiste infatti una gamma molto vasta di articoli destinati alla realizzazione di un impianto di irrigazione per il giardino, e l’inesperienza o imperizia possono portare ad acquistare materiali non idonei perché insufficienti allo scopo o, al contrario, eccessivi in dimensioni, prestazioni e quantità.

Sia nell’uno che nell’altro caso, i vostri soldi andrebbero spesi male quindi meglio lasciarsi consigliare.

La prima cosa di cui dotarsi, se necessario, è una pompa (sommersa o autoadescante, a seconda della fonte di approvvigionamento dell’acqua, ad esempio: pozzo o cisterna).

Le caratteristiche della pompa devono soddisfare essenzialmente due condizioni: prevalenza e portata; la prevalenza indica la differenza di quota, espressa in metri, fra il punto di aspirazione e il punto di erogazione, mentre la portata indica quanti litri di acqua la pompa è capace di trasferire dal punto di aspirazione al punto di erogazione ogni ora (lt/h).

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Può capitare di aver necessità di dotare l’impianto di un serbatoio di accumulo, ad esempio se non si ha perenne disponibilità d’acqua o la si ha ma con pressione insufficiente.

In tal caso, l’acqua verrà accumulata in un serbatoio per essere poi prelevata e distribuita con l’ausilio di una pompa.

Altro materiale essenziale è tutto quello che riguarda il trasporto dell’acqua, dal punto di prelievo (rubinetto di alimentazione dell’impianto) o dalla mandata (uscita) della pompa.

In questo caso la scelta dipende da due fattori: “quanto”, “come” e “dove”, nel senso che: “quanto” vuole significare di quale portata avremo bisogno per alimentare i vari settori del nostro impianto, “come” sta a significare con quale pressione l’acqua verrà distribuita (ricordandoci che portata e pressione sono due concetti distinti e separati, può esserci una piccola portata e una grande pressione o viceversa), “dove” si riferisce invece alla collocazione delle tubazioni e delle relative raccorderie e accessori; ad esempio, se la tubazione viene interrata e, quindi, non facilmente ispezionabile, meglio affidarsi ad un PN10 o PN16 (sigle indicanti la resistenza alla pressione) in pvc (grigio) con giunti ad incollaggio e guarnizione, mentre in altri casi può andar bene il più economico polietilene (nero).

Ricordate che ogni tratto della condotta deve chiudersi “ad anello”, cioè ricongiungersi a fine percorso con il suo punto di partenza, norma importantissima per avere una pressione uniforme nell’intero impianto.

Gli erogatori, infine, andranno scelti in funzione della quantità d’acqua da erogare, del tipo di erogazione (a spruzzo, a goccia, nebulizzata) e della gittata.
Quelli a spruzzo sono dotati di un piccolo filtro interno per trattenere le impurità e mantenere libero il getto.

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Gli optionals

Per i più esigenti o per impianti di grandi dimensioni, esiste la possibilità di installare centraline programmabili per la gestione degli orari e della durata di erogazione, anche con monitoraggio dell’umidità atmosferica ed in funzione dei diversi fabbisogni delle singole aree o tipi di vegetazione.

Esse provvedono anche all’apertura e chiusura delle elettrovalvole poste a monte di ciascun settore dell’impianto.