Al momento stai visualizzando Qualche appunto sul cibo biologico

Quanto sarebbe bello poter mangiare solo ortaggi coltivati nel proprio orto? Poter essere sicuri al 100% del fatto che frutta e verdura sono cresciuti nel miglior modo possibile, lontano da pesticidi e altri agenti chimici?

Purtroppo non è sempre possibile e il costo dei prodotti biologici può essere spesso alto.
Per fortuna però esistono volantini online che possono venire in aiuto di chi fa la spesa, confrontando i prodotti e le offerte proposti dai vari supermercati.
Ma di cosa si parla quando si ha a che fare con il cibo “biologico”?

Cos’è il cibo biologico?

L’Italia è il primo esportatore in Europa di prodotti biologici, che da soli coprono il 5% di tutto l’export alimentare. Nel nostro paese le superfici coltivate con metodo biologico nel 2017 hanno raggiunto quota 1.795.650 ettari, un aumento del 20,3% rispetto all’anno precedente.

Essendo il mercato bio in grande crescita, sono tanti i prodotti che riportano etichette come “naturale” o “integrale”, ma questo non significa necessariamente che la verdura, la carne o qualunque altro bene sia bio.

Per biologico si intende un prodotto frutto di coltivazione o di allevamento che impiega solo sostanze naturali, evitando l’utilizzo di sostanze di sintesi chimica (concimi, diserbanti, insetticidi).

Tutti questi accorgimenti servono per evitare lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, in particolare del suolo, dell’acqua e dell’aria, e per lo sviluppo di un modello produttivo che possa durare nel tempo senza danneggiare il territorio.

L’agricoltura per essere definita “biologica” deve sottostare a leggi europee e nazionali e ogni azienda che voglia avviare o modificare la sua produzione secondo questi criteri deve notificare la sua Regione e uno degli Organismi di controllo autorizzati. In Italia gli organismi di certificazione biologica, riconosciuti con decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, sono 16 (qui l’elenco completo).

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La garanzia di acquistare un prodotto biologico è data dall’etichettatura, anch’essa regolata da norme dell’Unione Europea, che riporta il logo ufficiale solo nel caso in cui il 95% del prodotto sia bio. Sull’etichetta devono esserci la data (di raccolta, produzione o macellazione), la sigla del paese di provenienza, la sigla dell’ente certificatore, un codice dell’azienda e uno per la partita del prodotto.

Biologico sí o biologico no?

Tutti questi accorgimenti nella produzione sono purtroppo alla base del costo spesso superiore che i prodotti bio hanno rispetto a quelli “normali”. Tuttavia un consumatore che vuole essere sì attento al bene suo e del pianeta ma anche a quello del suo portafoglio può iniziare a consultare flyers di supermercati bio per essere sempre al corrente delle offerte attive. Il volantino Cuorebio ad esempio riporta numerosi prodotti scontati (sia in ambito alimentare che nella cura della persona).

In conclusione, per quale motivo si dovrebbe preferire un prodotto biologico a uno non biologico?
La produzione di ciò che è bio salvaguarda la biodiversità e rispetta i cicli stagionali naturali, favorendo anche l’immissione sul mercato di merci a km zero. Comprare biologico aiuta a ridurre l’inquinamento della nostra acqua potabile.

Una maggiore attenzione alla natura va sì a vantaggio degli ecosistemi ma anche del nostro corpo. Essendo privo di tossine e sostanze chimiche nocive, il prodotto bio ha effetti positivi anche per la salute di chi lo consuma. Una dieta tutta biologica fa crollare il livello di insetticidi, erbicidi e fitofarmaci nell’organismo e ovviamente questo non può essere che un bene per i consumatori. L’integrità delle proprietà naturali di questo tipo di merce garantisce un miglior sapore ed evita la perdita di sostanze (vitamina C, antiossidanti e minerali, calcio, ferro, cromo e magnesio) utili per il nostro metabolismo e di conseguenza il buon funzionamento del nostro organismo.

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Se quindi non riuscite a coltivare nel vostro orto tutta la frutta e la verdura di cui avete bisogno, affidatevi al biologico.