Al momento stai visualizzando Endoterapia: cos’è e quando utilizzarla

Agli inizi degli anni ’70 per debellare due tracheomicosi gravi delle piante arboree forestali, vale a dire quella dell’Olmo, provocata dalla Ceratocystis ulmi e quella del Platano, causata dalla Ceratocystis fimbriata si cominciò a sperimentare l’endoterapia.

Si pensò di praticarla nel tentativo di porre, nel miglior dei modi e definitivamente, rimedio a delle patologie che, diffondendosi rapidamente nelle piante risultano, per queste mortali.

Questo perché con le tecniche tradizionali, utilizzate prima del momento storico delineato non si riuscivano, il più delle volte, ad eliminare i parassiti.

Del resto era ed è, ancora oggi difficile eseguire la somministrazione di medicinali tradizionalmente, basti pensare alla complessa vastità della vegetazione stradale e al dosaggio della terapia che muta considerevolmente per la diversità della composizione fisico-chimica dei terreni.

Considerando queste problematicità evidenziate la ricerca scientifica di tale settore cercò di trovare la strategia più adatta e sicura, vagliando l’immissione per gravità (o forzata) di espedienti direttamente dentro la pianta ammalata, per debellare inizialmente la Ceratocystis Ulmi.

In seguito, il Centro di Studio Panconesi Alberto, Nembi V. e Gemignani P. per la Patologia delle Specie Legnose Montane del C.N.R., ritenne necessario introdurre, per la prima volta in Italia, il nuovo sistema di assunzione di soluzioni specifiche all’interno della vegetazione attaccata, senza mezzi d’intermediazione, per poter combattere alcuni parassiti vascolari e sconfiggere pure la Ceratocytis Fimbriata.

Gli ideatori dell’endoterapia, all’inizio grazie alla loro passione e seppur con pochi mezzi, costruirono un’apparecchiatura che, attraverso delle piccole modifiche poteva essere impiegata su diversi tipi di piante arboree, tramite una pressione data da una semplice bombola di aria compressa, munita di una valvola di regolazione e manometri.

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I vari progettisti, una volta scelto il numero dei fori e capita l’età della vegetazione da rimettere in salute, affibbiavano alla stessa appositi iniettori per poter praticare l’iniezione che poteva durare un quarto d’ora o più tempo, a seconda dei molteplici casi a loro presentati.

Una volta finito questo trattamento toglievano le apparecchiature, utili per immettere il fluido e per evitare che questo fuoriusciva, tappavano i fori con piccoli cilindri di legno che inserivano con un martello nei fori, forzando l’operazione che doveva essere fatta a regola d’arte per portare la corretta risoluzione della problematicità.

Queste furono le prime strategie utilizzate che portarono in seguito, fino ad arrivare ai tempi attuali, alla costruzione di sistemi d’iniezione perfetti e moderni per debellare parassiti sia animali come acari, insetti e così via che vegetali, quali i funghi.

É una tecnica di disinfestazione che si organizza, praticando un’immissione particolare, grazie a delle iniezioni al tronco degli alberi malati di fungicidi e insetticidi, impiegando specifici fitosanitari studiati e preparati, appositamente per risolvere i tanti dilemmi di cui si sta argomentando.

É corretto evidenziare che tramite l’endoterapia la pianta da dover mettere in salute assorbe la sostanza attiva all’inizio nel suo flusso linfatico ed in seguito, grazie la fase di traslocazione, nella sua chioma.

Quando si utilizza l’endoterapia?

Questa tecnica, che inietta sostanze fitosanitarie in maniera mirata e dunque direttamente all’interno della pianta affetta da patologie gravi, si utilizza nel caso in cui si vogliono debellare gli elementi che procurano le stesse malattie ed eliminare i pericoli che solitamente provocano i trattamenti generici più comuni.

Ad esempio l’irrorazione della chioma dell’albero, causa danni alla salute di chi effettua l’operazione se non pure di chiunque vive all’interno dell’ambiente in cui questa stessa si effettua, per la dispersione dei pesticidi nell’aria.

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Le attrezzature per l’Endoterapia, si possono acquistare anche online, scegliendo fornitori affidabili, come ad esempio GoGoVerde.it, dove si possono trovare kit per l’endoterapia.

Mentre con l’endoterapia si mette in sicurezza l’area interessata, perché è una procedura che permette di realizzare i trattamenti necessari con tutta tranquillità, dato che interviene alla base del fusto della pianta.

Le iniezioni fitosanitarie endoterapiche I.F.E. non creano alcun rischio di dispersione di sostanze nell’ambiente ed in più non sono per niente dannose per chi l’effettua perché sono sigillate in confezioni apposite che non procurano contatti diretti.

Dunque l’endoterapia per quel che si è scritto si utilizza non solo per debellare perfettamente le patologie gravi delle quali le piante potrebbero essere affette, ma per tutelare le zone e la salute di chi in queste ci vive.

Infatti, quel che è oggetto d’argomento si deve praticare soprattutto in aree ad alta frequentazione, dunque là dove sono particolarmente vicine scuole e abitazioni e per curare alberi molto alti.

L‘iniezione direttamente sul tronco delle piante malate permette di medicare ogni tipologia di piante, anche le più maestose come le querce e le palme, proteggendo nello stesso momento la vita dell’uomo e degli insetti utili per tutta la vegetazione, considerando pure quella affette da patologie gravi.

L’endoterapia, inoltre si utilizza quando si vogliono avanzare trattamenti a lunga durata, dato che è una tecnica mirata e non soggetta a dispersione della sostanza antiparassitaria, tenendo conto che la stessa metodologia può essere ripetuta, seguendo l’esigenza e la patologia della pianta malata.